martedì 20 marzo 2012

You put a spell on me

Domani avrai 6 mesi, e se dovessi fare un bilancio direi che da quando ci sei tu le emozioni sono estreme: quelle buone sono una gioia infinita, quelle negative un groviglio di paure e tristezze difficile da sbrogliare. E ogni giorno mi stupisco di come tu sia già una personcina, con la propria indole, oserei dire carattere, e di come il nostro rapporto evolva, non senza difficoltà, ma sempre con incanto, e io, che mai cedevo al melenso e che i miei sentimenti li tenevo nascosti come se a dirli si potessero sciupare, mi ritrovo con naturalezza a chiamarti amore mio e a ripeterti mille volte che ti voglio bene... 
La maternità a volte mi sembra un sortilegio, una magia, che non cambia la personalità, ma sblocca una parte sopita e concede un'opportunità anche per ripensarsi nel ruolo di figlia, per ricordare la propria madre con ancora maggiore affetto e perdono. L'ho contestata e combattuta tanto perché tanto l'amavo, perché più di ogni altra cosa volevo che lei ci fosse sempre per me, che non si nascondesse in quegli anfratti solo suoi lasciandomi fuori a lesinare briciole d'amore, ma ora so che quell'amore lei non sapeva darlo altrimenti e che in realtà non esistono angoli in cui nascondersi dal pensiero dei propri figli. 

giovedì 15 marzo 2012

I giochi di una mamma rimasta bambina

Dopo tanti anni di orgogliosa resistenza mi sono arresa a facebook e già me ne pento un po', ma d'altronde, come quasi tutte le cose, non è il Male assoluto se usato con moderazione (e settato con certi criteri di privacy soprattutto!). Non compariranno foto di mia figlia (anche se sono finite su altri profili facebook, ma non è che posso tenerla coperta col burqa...), e di sicuro non andrò a cercare vecchi compagni di scuola (brr, brivido di orrore lungo la schiena...), queste per ora le prime regole che mi sono data, poi vedremo come il giochino si evolverà.
Intanto in questi giorni il giochino che mi dà più soddisfazione non ha nulla di tecnologico, ma è anzi uno dei passatempi che più mi esaltava da bambina: le figurine! La Coop mi ha fatto tornare indietro di 25-30 anni e non posso che dirle grazie, amo riscoprire questi piccoli piaceri e sono già entrata nel gorgo dello scambio doppioni con i figli delle mie amiche! *____*

giovedì 1 marzo 2012

Le madri non sbagliano mai

Settimana scorsa su Vanity Fair Daria Bignardi riprendeva un ironico articolo del Wall Street Journal sulle migliori mamme (classificate in base alla nazionalità) facendo una bella riflessione (come sempre, oserei dire, amo la sua rubrica):

"[...] Leggendo questi titoli, mi è tornato in mente quello di un libro di Giovanni Bollea che mi è sempre piaciuto: Le madri non sbagliano mai. Naturalmente non è vero che le madri non sbagliano mai, ma è bello pensarlo, perché la cosa di cui avrebbero più bisogno, oltre a un aiuto domestico, è proprio di essere rassicurate. Che qualcuno dica loro quanto sono brave, come sia evidente che stiano facendo il possibile, il meglio che riescono. Che sono fantastiche a ricordarsi tutto, ad avere mille cure e attenzioni, sospinte da un amore infinito nonostante siano travolte da una vita complicata. Non glielo dice mai nessuno, eppure è così. La maggior parte delle madri fa il meglio che può. Quando le madri sbagliano, perché troppo ansiose, o iperprotettive, o nervose, lo sanno da sole, e niente le fa soffrire come rendersi conto di aver sbagliato o di stare sbagliando. Allora cercano di correggersi e migliorare. Ma è l’insicurezza, oltre alle tante cose che devono tenere insieme, a farle sbagliare. [...] Eppure l’unico vero errore che una madre può fare è quello di non amare. Una delle cose più belle dell’avere figli, forse la più bella di tutte, è che ti aiutano a essere una persona migliore. Che per nessuno come per un figlio ci si mette in discussione, si cerca di correggere i propri difetti, si è capaci di fare quello che, se fossimo esseri evoluti, dovrebbe essere la regola dei rapporti con gli altri: dare e amare. Ogni madre coltiva, o vorrebbe farlo, un germe di laica santità. Non è necessario essere madri per essere persone attente agli altri: ma le madri, e in genere le donne, sono più addestrate a esserlo. Sono obbligate a cercare di migliorarsi quotidianamente, perché i figli sono specchi che riflettono ogni minimo errore. È per questo che le madri non sbagliano, e se sbagliano quasi sempre si correggono da sole, francesi, mongole, italiane o cinesi che siano."