lunedì 15 ottobre 2012

Martian co-sleeping

Premessa numero uno: amo dormire. A lungo. 6 ore sono il minimo vitale, 8 il minimo per affrontare la giornata in maniera non comatosa, 10 quelle che mi ci vorrebbero in un mondo ideale.
In gravidanza il pensiero di una notte in bianco con il bebé urlante in braccio mi spaventava molto più dei racconti del terrore sul parto.
Premessa numero due: amo dormire comoda, che per me significa SOLA. Io e AlienDad abbiamo letti separati e 5 anni di convivenza non hanno fatto altro che rafforzare la nostra scelta.
Ecco quello che pensavo del co-sleeping nella mia vita da non-mamma :
"ognuno nel proprio letto è un dogma indiscutibile, non ci ho mai voluto un compagno nel mio, figuriamoci un bambino!", 
- "Non è pericoloso? Potrei schiacciarlo, io mi muovo tanto!"
- "ma così si viziano, i bambini devono imparare a dormire da soli!"

Tanto tempo libero in gravidanza mi ha concesso letture interessanti e così fra un Il tuo bambino e Il concetto del continuum, conditi con articoli de Il bambino naturale, ho cominciato a pensare a un tipo di maternità molto diversa da quella che avevo vissuto fino ad allora come figlia e, nella mia immaginazione, come madre. Mi sono avvicinata al mondo AP (l'attachment parenting del Dr. Sears, di cui proprio in questi ultimi giorni ho letto Genitori di giorno e di notte, consigliatissimo, come i libri precedentemente citati) e molte delle mie certezze sono state scalfite per poi crollare definitivamente all'arrivo di quel buffo esserino alieno.
In realtà durante i primi mesi abbiamo avuto un co-sleeping parziale, su e giù dal lettino vicino al mio letto, quando era l'ora della tetta ci si trasferiva per poi quasi sempre addormentarsi in due... Ma quell'avanti e indietro era abbastanza stressante visto che i risvegli erano circa ogni 2 ore/2 ore e mezzo. A 10 mesi della piccola un febbrone tenace l'ha costretta nel letto di mamma per tutta la notte e da lì non c'è stata più alcuna possibilità di schiodarla (il lettino viene ora usato solo per i pisolini diurni).
E così quella che sembrava una soluzione temporanea, in tempo di emergenza, si è trasformata in una consuetudine, tanto che per preservare il mio spazio fisico e la serenità notturna ho comprato un nuovo letto da una piazza e mezzo che inaugureremo stasera con - spero vivamente - somma soddisfazione!

mercoledì 10 ottobre 2012

Passione ereditaria?

In una camerina minuscola in cui a malapena entrano un lettino e una cassettiera, io ho infilato una libreria stracolma di libri per bambini, alcuni di quando eravamo piccoli io e AlienDad, altri comprati su Amazon durante la gravidanza quando ancora c'erano gli sconti succosi (maledetta legge Levi!!) e io, invece di pensare al classico corredino, mi davo all'acquisto compulsivo inseguendo il Gruffalò o il dr. Seuss. Ora continuo a nutrire le mensole attraverso i siti di scambio libri, visto che il periodo è di vacche magre e la spesa che mi posso permettere non va oltre l'1,28€ del piego (e qui ci sarebbe da aprire un'altra parentesi sullo stato disastroso in cui versano le poste e il tempo indecente che ci mettono ad arrivare i pieghi, quando si degnano di arrivare e non scompaiono. Mi stanno facendo venire voglia di smettere del tutto col baratto!).
L'aliena per ora sembra più affascinata dai libri in quanto oggetti fisici da manipolare (anche se quelli fatti apposta tipo Ikea Circus non se li fila granché) e leggerle una storia da A a Z è ancora impossibile (ma neppure da A a B, visto che lei nel frattempo è già partita a sfogliare/strapazzare le pagine con foga, agitare il libro in aria, indicare le figure parlando nella sua lingua in codice, picchiare con mano aperta i soggetti raffigurati...), ma spero che crescendo si appassioni quanto la mamma e che la lettura somigli sempre più a un'attività rilassante e sempre meno al wrestling.